martedì 2 novembre 2010

Cara nonna...

...alla fine te ne sei andata anche tu. E pensavo che non mi sarebbe dispiaciuto così tanto, perchè eri malata e la malattia ti faceva soffrire tanto e ti consumava lentamente, e allora la morte poteva essere solo una liberazione per te. Ma stamani ti ho salutato per l'ultima volta e non ti ho vista più come ti vedevo in questi 4 anni, senza che tu potessi parlare o alzare un dito, con quelle lacrime che scendevano dai tuoi occhi e toccava a noi asciugarle. Ti ho vista come ti vedevo da bambina, quando mi alzavi in braccio e dicevi che ero il tuo sole. Ti ho vista come quando preparavi a me a mio fratello e gli altri cugini la merenda, con la crostata e il succo di frutta fatto in casa, con le pesche che coltivava il nonno. Mi sembra di risentire il profumo di zucchero e farina che c'era a casa tua quando si avvicinavano le feste e tu preparavi i dolci tipici maremmani, che bello aver conservato le tue ricette originali.
Stamani ho accarezzato le tue mani, le stesse mani che tenevano le mie quando mi insegnavi a fare l'uncinetto e a tenere per bene il filo, le stesse che stendevano la sfoglia con quel gran mattarello per fare le pappardelle col sugo la domenica e quando la sfoglia arrivava al bordo del tavolo io e il nonno ne rubavamo sempre un pezzetto. E il tuo viso liscio profumato di crema, la cera di Cupra. E il profumo di quell'impiastro che ci preparavi da bambini al mare quando ci scottavamo le spalle e allora noi nipoti ci mettevamo in fila per farci spalmare...ma cosa ci mettevi? Borotalco e alcool? So solo che alla fine ci spellavamo tutti!
E le vacanze in montagna, le passeggiate fino alla Fonte del Castagno, con l'acqua congelata e buonissima, e la ricerca delle fragoline di bosco, e dei fiori e delle foglie più strane...
Ti voglio ricordare così cara nonna. Ciao, dai un bacio al nonno.
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